Come è nato il progetto Comunità “Pace a voi – Casa di Maria“
Il territorio intorno al Santuario è formato da campi coltivati a granoturco e a foraggio che si stendono a vista d’occhio, intervallati da filari d’alberi che costeggiano i canali d’irrigazione. Nella campagna ancora si vedono le cascine, con i fienili e dei piccoli campanili, un tempo fulcro della vita contadina, ma ora per la maggior parte in stato di abbandono o semi abbandono. L’idea è maturata così: per ridare vita alle cascine, favorendo l’opportunità di nuovi insediamenti che potrebbero riportare l’uomo a vivere a contatto della terra e della natura.
Il nostro desiderio di realizzare una casa/comunità di residenza e accoglienza, di vivere una condivisione tra di noi sempre più forte e apribile anche ad altri, ci ha spinto ad intensificare la ricerca sul territorio e, in particolare, ci siamo concentrati nella zona intorno al Santuario di Caravaggio, individuando nella Cascina Cicogna il luogo adatto per realizzare il nostro progetto, situata sul confine fra Caravaggio e Calvenzano, distante 2 km dal Santuario. Si trattava di una vecchia architettura rurale ormai diroccata e, come tutte le cascine, nonostante lo stato di conservazione e di utilizzo, sembrava ancora in grado una volta ristrutturata, di testimonia-re la solidità del legame esistente tra l’attività agricola e la popolazione locale.
Ci siamo posti quindi l’obiettivo di ristrutturare l’intero complesso, composto da un edificio grande e uno più piccolo, per renderli abitabili come casa/ comunità di residenza e accoglienza. Con la donazione di sei soci della nostra Associazione abbiamo provveduto all’acquisto dell’immobile e del terreno circostante di circa 5mila mq; poi, avvalendoci di uno Studio di Architettura, è stato steso un progetto esecutivo e di consolidamento strutturale, con tutte le pratiche necessarie per ottenere il permesso di costruire dal comune di Calvenzano. Ottenuto il parere favorevole alla ristrutturazione, abbiamo pagato tutti gli oneri di urbanizzazione e di costruzione.
Com’è strutturato il progetto di accoglienza
La cascina ristrutturata è ora contraddistinta da due immobili con destinazione abitativa:
1 – Lo stabile principale è costituito da due piani fuori terra più piano secondo mansardato, caratterizzato da un portico al piano terra e da un loggiato al primo piano. Il disegno principale è la classica campata della cascina lombarda intervallata verticalmente dai grandi pilastri in mattoni tagliati dal solaio in legno della loggia. Sono state previste inizialmente nove unità abitative e tre successivamente nel sottotetto mansardato, inoltre prevediamo un locale adibito a cappellina, una sala comune per le riunioni e una sala ristoro oltre ai locali servizi. Vengono messe a disposizione n. 5 stanze con bagno a persone che stanno vivendo un momento di difficoltà esistenziale e desiderano condividere per qualche giorno la nostra vita quotidiana all’insegna dell’ora et labora.
2 – L’edificio piccolo è costituito da un unico piano e da uno scantinato ad uso locale tecnico e deposito. Sono stati realizzati due appartamenti per famiglie con figli e altre 4 unità abitative comprensive di n angolo cottura e bagno che possono accogliere 1 o due persone oppure mamme con un figlio. Inoltre, all’esterno, è messa a disposizione una lavanderia e bagno disabili. Offrirà accoglienza temporanea a persone in difficoltà economiche per cause diverse (sfratto, perdita di lavoro, separazione, mamme con bambini che vivono gravi disagi familiari) in attesa di una collocazione definitiva. A loro si vuole offrire temporaneamente una casa per far fronte all’emergenza abitativa, vicinanza, sostegno e accompagnamento per affrontare e superare il momento di difficoltà in collaborazione con i servizi sociali.
Le persone quando arrivano sono in condizioni psicofisiche precarie; sono disorientati, agitati, traumatizzati perché il più delle volte buttati fuori dalla loro casa dall’ufficiale giudiziario. Inizialmente si pensa innanzitutto al loro benessere fisico assegnandole l’unità abitativa con tutto il necessario: lenzuola, coperte, biancheria per il bagno e prodotti vari, provvedendo anche a fornire abiti e quanto necessario per i bisogni personali.
Si aiutano nell’assolvere le pratiche necessarie per l’ospitalità (medico di famiglia prenotazione vaccinazioni ecc…) e ad inserirsi nella nostra comunità anche con gli altri ospiti e con altre persone di nostra conoscenza per costruire una propria rete sociale di amicizie.
Collaboriamo con il centro ascolto sito nel Santuario di Caravaggio che, nel caso di bisogno, mettono a disposizione psicologi e medici.
Con l’aiuto delle nostre conoscenze e anche degli assistenti sociali li aiutiamo a trovare un lavoro se non ce l’hanno perché possa dare loro una indipendenza economica e mettiamo a disposizione delle biciclette per spostarsi agevolmente e in autonomia.
Collaboriamo con: Fondazione Tuendelee di Melzo Caritas Territoriale Coop. Agricola di Calvenzano, scuole di Agraria, scuole primarie e secondarie per progetti futuri Risorse Sociali Gera D’Adda a cui fanno capo 18 Comuni e il Sindaco di Calvenzano ne è il Presidente
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“IL GIARDINO DI MARIA”
Se vuoi costruire la Pace, custidisci il Creato.
Sorge accanto al Santuario B.V. di CARAVAGGIO (BG)
Un luogo di sosta e preghiera nel giardino di Maria per famiglie e bambini, per conoscere da vicino le piante citate nella Bibbia.
Per sostare all’ombra in serenità e vedere come Gesù con gli occhi del cuore, la natura e le creature.
“Pace, giustizia e salvaguardia del creato sono tre questioni connesse… Tutto è in relazione!”
Papa Francesco, Lettera Enciclica “Laudato sì” (92.70)
Il comprensorio di verde intorno al Santuario aveva bisogno di essere valorizzato e noi, come associazione Onlus, ci siamo proposti di dare inizio alla realizzazione di un parco-giardino per bambini e famiglie che vengono a trovare Maria, specialmente nelle festività. In data 3 giugno 2012 il Vescovo di allora, Mons. Dante Lafranconi, ha inaugurato e benedetto la messa a dimora del primo albero, l’ulivo della pace, e delle piante citate nella Bibbia.
Un percorso che si conclude davanti all’effige della Madonnina donataci per l’occasione, dove abbiamo posto un roseto e alcune panchine per sostare in preghiera. Nell’Anno della Fede, istituito da Papa Benedetto XVI, abbiamo pensato inoltre di offrire alla comunità di Caravaggio la Via Lucis, ovvero le 14 stazioni del “cammino con il Risorto”, che è stata realizzata in formelle di vetro colorato ad opera di un’artista, terziaria francescana. Ad oggi le opere sono state spostate presso la Comunità “Pace a Voi!” a Calvenzano.
Ringraziamo ancora tutti quanti hanno collaborato e contribuito nel fornire prestazioni e aiuto, nonché le Autorità Ecclesiali e Civili che ci hanno permesso di dare inizio a un nuovo modello di utilizzo del territorio nel rispetto della natura. Dal canto nostro preghiamo che Dio ci conceda di proseguire nell’offrire il nostro lavoro e l’impegno verso la comunità di Caravaggio, sia al Sacro Fonte in preghiera che qui nel giardino dedicato a Maria.
Sono rivolti alle famiglie, ai bambini e ragazzi, alle persone con disabilità, al fine di coinvolgerli in esperienze di vita condivise.
Conosciamo il Cavallo e gli animali della fattoria.
Laboratori ludico/didattici per bambini e ragazzi
Giornate tematiche per favorire l’amore ed il rispetto degli animali e della natura.
Esperienze e attività in condivisione.
PROGETTO DIDATTICO FORMATIVO E CULTURALE RIVOLTO AI BAMBINI “AMICI SPECIALI: IL CAVALLO E GLI ALTRI ANIMALI DELLA CASCINA”
L’attività viene proposta a gruppi di bambini di età scolare (dai 3 anni ai 10 anni) . che desiderino avvicinarsi al mondo del cavallo e degli animali, con una preferenza per quelle in cui sia presente un bambino disabile o in situazione di svantaggio sociale. Alcuni dei maggiori vantaggi di tale progetto sono dati, infatti, dall’accessibilità a tutti i bambini senza discriminazioni.
Gli OBIETTIVI
Offrire ai bambini partecipanti alcuni stimolanti spunti di integrazione, coinvolgendo tutto il gruppo in un’attività educativo–esperienziale che abbia come tema il cavallo, gli animali della fattoria ed il suo ambiente.
Fornire a tutti i bambini un’appassionante occasione di crescita da vivere come gruppo attraverso l’esperienza gratificante e divertente del contatto con l’animale. Un contatto che, peraltro, risveglia intensamente l’interesse stimolando la percezione tattile e sensoriale e grazie al quale è possibile stabilire un “dialogo” che non ha bisogno del linguaggio per esprimersi.
Insegnare ai bambini ad amare e conservare l’ambiente naturale e rurale familiarizzando con la natura e gli animali, dove verificare concretamente le nozioni apprese dagli insegnanti, dai genitori, dai libri, dalla televisione.
Far sì che il contatto con l’animale cavallo, la scoperta e il conseguente rispetto del suo mondo e delle sue abitudini, suscitino nei bambini, che crescono in un mondo sempre più tecnologico e moderno, sensazioni ed emozioni profonde che possano vivere come momento di crescita e di riscoperta delle proprie radici e che possano portarsi dentro fino nella vita adulta.
Sensibilizzare i bambini alla tutela e al benessere del cavallo mediante nozioni di morfologia, etologia, toelettatura. Conoscere l’animale dal punto di vista anatomico (operando parallelismi con il corpo umano), saper conoscere ed interpretare attraverso il linguaggio del corpo i suoi stati d’animo, prendersi cura della sua salute e rispettarlo.
Progetto solidale rivolto alle famiglie, ai bambini e ragazzi, alle persone con disabilità, per dare loro la possibilità di impegnarsi in un’attività salutare e di utilità sociale.
Conosciamo i prodotti della terra
Spazio condiviso per la coltivazione degli ortaggi
Giornate tematiche
Incontri di formazione teorico/pratica per gruppi
PREMESSA L’Orto Solidale ha l’importante ruolo di essere luogo di incontro e di integrazione intergenerazionale, per i giovani, gli anziani, le famiglie L’ Orto Solidale propone attività collettive di giardinaggio e orticoltura, al fine di promuovere l’educazione e la formazione degli utenti al rispetto per l’ambiente, la creazione e il consolidamento di legami sociali. L’Orto Sociale non esaurisce il suo obiettivo sul campo ma diviene esempio alla realtà circostante ad uno stile di vita più sostenibile. OBIETTIVI Costituire uno spazio vitale dove sentirsi a proprio agio, conversare, passeggiare, fare giardinaggio, piantare, seminare, sporcarsi, divertirsi, aiutarsi, ascoltare, leggere, trascorrere ore… Riqualificare il territorio Favorire la socializzazione e l’integrazione tra gli utenti Sensibilizzare ed educare a uno stile di vita eco-sostenibile Consentire lo scambio intergenerazionale delle conoscenze: gli adulti e gli anziani possono curare l’orto insieme ai più giovani per trasmettere loro antiche conoscenze consolidate da anni di esperienze. Favorire la collaborazione con Associazioni di disabili con l’obiettivo di aumentare l’inclusione sociale nel territorio Monitorare e valutare l’esperienza per ricavarne elementi di trasferibilità in altre aree e paesi limitrofi. AZIONI Apertura alle associazioni territoriali: coinvolgimento di realtà associative presenti sul territorio attraverso le attività intrinseche di gestione dell’Orto con l’attivazione di un programma di lavoro volto alla pianificazione delle attività. Organizzare eventi : proposta di iniziative conviviali legate alla stagionalità, aperte a tutti (laboratori per bambini, giornate tematiche) Proporre laboratori di formazione per la creazione e manutenzione dell’orto
ATTIVITÀ RIVOLTE A GRUPPI DI BAMBINI E RAGAZZI A questo proposito si pensa ad una proposta del progetto Orto Sociale alle Associazioni e famiglie come percorso di sensibilizzazione e formazione. L’approccio proposto segue la pedagogia della natura: in natura infatti le esperienze sensoriali sono presenti nella loro pienezza e coinvolgono tutti e cinque i sensi. I bambini sperimentano le loro capacità motorie e fanno innumerevoli scoperte ed esperienze tattili. Cose che risulteranno importanti nella loro vita. In questo contesto reale e primordiale i bambini trovano la pace e possono concentrarsi a lungo. L’aver a che fare con materiale vivo lascia impressioni durevoli. – Orto come esperienza di crescita: favorire una visione sistemica della realtà, ovvero basata su interconnessioni a tutti i livelli e sulla collaborazione dell’essere umano con la natura – Orto come integrazione delle diversità: permettere ai ragazzi di apprezzare la diversità e l’interdipendenza dei ruoli che ciascuno può riscoprire per migliorare le condizioni dell’ambiente in cui vive – Orto come accrescimento delle capacità di cooperazione: favorire un maggior senso di comunione con gli altri esseri umani e con le altre specie – Orto come comprensione dei cicli della natura: stimolare un maggior senso di identità in quanto parte integrante del sistema terra.