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LA MISTICA GOCCIA
AMORE E DOLORECanto per le anime ridotte in schiavitù.
(11/11/05)
Amore silente, amore benedicente, amore che langue negli ospedali. Amore calmante, amore vivente come scrigno prezioso in ogni creatura, da aprir dolcemente per non turbare l’anima che attende lo Sposo, il Signore. Amore struggente, amore inespresso che si mortifica e giace senza dire niente.
Oh, quanto amore sciupato sull’onda di un pensier decadente. Amore pagato da chi non sa cosa sia veramente, amore ridotto a schiavitù, mai pago di nulla, infelice... si nutre, si riposa e poi se ne va via, senza dire grazie. Oh, quanto dolore in quelle creature indifese, Io vo’ raccogliendo; oh, quanta tristezza nel risveglio al mattino per poi ricominciare con una scrollata di spalle e via...
O Amore, quanto sei violentato, oltraggiato, offeso. “O Signore, abbi pietà di me” ogni tanto Io sento salir da quelle voci di donne infelici al servizio dell’umana lussuria. Io raccolgo quel grido e mi dono, le abbraccio e ritorna il sorriso, la gioia. Anche se sol per un attimo, l’anima giunge alla consapevolezza che non è tutto marcio… nel mondo v’è ancora luce. Davanti a quel lume acceso del Mio tabernacolo in ogni chiesa, quelle anime schiave spesso vengono a confidarmi le pene e le prepotenze dei loro padroni.
Oh, come hanno bisogno di esser comprese; ed Io le accolgo, le lavo, le amo, ridòno loro la pace e il sorriso dura più a lungo. Ma poi? Ancora ritornano in quel cerchio infernale che le riafferra, le schiaccia, le offende, le fa inaridire dentro per poi morire a se stesse. Ma ecco che un prete santo le attende, Io l’ho ispirato: “Va’, mio sacerdote, va’ loro incontro, porta la croce e salvale!”. Oh, quanti di più ne servirebbero, quante vocazioni andate perdute nei meandri di un servizio che li tiene legati a degli schemi ormai superati, ma il coraggio in essi non manca.
O creature oranti, pregate per loro perché vadano a cercare, così come Io faccio, le pecorelle smarrite nei bui meandri della miseria umana. O quanto amore sciupato, o quanto dolore Io raccolgo e metto sulle mie spalle per poi, sulla croce, farlo redento. O creature tutte, quanto vi amo!
Io sono il vostro Signore, Salvatore e Redentore, andate incontro al Mio Amore. L’amore vero non abita nelle strade, l’amore vero abita nel vostro cuore in attesa di esser svegliato dal richiamo innocente di un figlio: “Papà, vieni a giocare con me?” e dallo sguardo amorevole di una moglie fedele che tiene la famiglia in vita. O amore vero quanto desiderio tu hai di venire ad abitare in ogni casa per riscaldare gli animi, per aiutarli a riparare e poter vivere finalmente l’amor famigliare, coniugale, paterno, materno, filiale... Quanto amore ancora languente Io vo’ riscoprendo e rinvigorendo, o Vita ritrova te stessa!
AMORE, ora non più silente, ma vibrante e cosciente, alza forte il tuo grido di dolore, non puoi più restare in attesa che l’uomo distratto e distolto, capisca. Tu ti fai vibrante ogni giorno di più, sconvolgi le menti ed i cuori per impedire di farsi ancora del male.
O AMORE, il tuo grido risuona ovunque: fa’ che tu sia accolto, ascoltato, amato, aiutato a riemergere dalle acque dov’eri sprofondato, affogato, soppresso, avvilito, sporcato. O Amore di Dio che governi l’universo, come hai potuto lasciare che l’uomo ti riducesse così?
E Tu, L’AMORE, rispondi al mio cuore sottilmente dicendo: Per amore Io mi dono totalmente e resto in attesa del vostro “Sì, Signore, io ti voglio, ti riconosco, ti amo!” Solo allora Io posso venire a riparare, a raccogliere, a portare questa umanità infelice oltre le barriere del male.
e una piccola pianta spunta dal seme d’amore inoculato, e tutto riprende, si accende, si apre... e l’anima ritorna a cantare e a lodare la Vita e il Suo Creatore, DIO!
Per oggi ho finito, lo intitolerai: Amore e dolore, canto per le anime ridotte inschiavitù. Va’ ora alla Messa e dopo riprendi a far la tua parte di ancella fedele al tuo Signore che ti ama da sempre e ti attende. Non ti preoccupare, Egli sa come fare anche a riparare le storture e i malintesi, ma tu sii serena e affidati a Lui, totalmente. Pace sia in te!
Amore benedicente, che ti rende libera da pensieri lontani, ti guarisce dal passato dolore e da ogni rimpianto: “Va’ e non pensare più, va’ incontro all’Amore del tuo Signore, va’!” Amore implorante di perdonare l’offesa, di rendere libera, non più prigioniera, l’anima, se non per amore e dono totale di sé, così come Io faccio restando nel Tabernacolo.
Amore che splende nel viso di una donna, di un bimbo innocente, di una vecchia madre quando vede apparire il figlio... Sì, è E’ tutto Amore che entra nel cuore e rimane in attesa di risvegliare il ricordo di quel dolce momento di vita, vero, puro, silente, commovente, che rimane scolpito per sempre nel cuore e nella mente. Ma quanto amore donato e sprecato v’è ancora che si dovrà poi riparare. Coraggio, non perdere l’attimo fuggente in cui l’anima sussulta e si volta per un improvviso ricordo: fermati, ascolta, è quello il momento in cui l’anima si ricongiunge a Dio e Lo riconosce, Gli chiede aiuto e riceve il Perdono: “Va’ creatura, e non peccare più!”
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